L’Ania e la Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) hanno reso noti i dati relativi al primo semestre del 2013 in merito all’andamento del mercato delle polizze vita e dei fondi pensionistici per la previdenza complementare: se per questi ultimi si registra una sostanziale staticità, per le prime invece c’è una forte ripresa.

Partiamo dalle assicurazioni vita che, comprendendo sia le polizze proposte dalle compagnie assicurative italiane sia quelle delle compagnie straniere regolarmente attive sul territorio nazionale, fanno registrare un aumento addirittura del 30,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, confermando dunque i segnali di ripresa in questo settore dopo il quasi -9% del 2012 e il -25% del 2011; le nuove sottoscrizioni di tali polizzesono pari a 38,8 miliardi di euro.

Sono le assicurazioni vita del tipo polizze rivalutabili ramo 1 a trainare il settore con il loro +22% rispetto all’anno passato: il totale della raccolta relativa a questi prodotti è pari al 72% del mercato di riferimento; ottime performance di crescita anche per polizze unit linked ramo 3, le cui raccolte di premi sono cresciute del 35%, e le polizze di capitalizzazione ramo V con un +25% (si tratta comunque di settori minoritari del comparto assicurazioni di investimento).

Passando invece ai fondi pensione, c’è da dire che il comparto della previdenza integrativa è in questo ambito in una fase di stallo, al massimo possiamo dire di modestissima crescita, in quanto rispetto al 2012 il numero degli aderenti è cresciuto di solo il 3,7%, portando il totale a poco intorno ai sei milioni, di cui ben l’85% ha un piano individuale previdenziale; numeri invece negativi per i fondi pensione aziendali, che perdono lo 0,5% degli iscritti, mentre per i fondi pensione aperti si registra un discreto +5%.

Il totale del settore fondi pensione supera finalmente i 100 miliardi di euro di patrimonio, anche se comunque c’era già vicino nel 2012 in quanto la crescita percentuale per questa prima parte del 2013 si assesta al 3,5%; a farla da padrone i fondi pensione negoziali con 32 miliardi, poi i piani individuali pensionistici che per la prima volta sorpassano i fondi pensione aperti.

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